01 Un esemplare di garzetta (mb)
Descrizione:
L'isola della Cona e l'area della foce dell'Isonzo rappresentano una delle zone di maggiore interesse naturalistico esistenti in Italia e ciò dipende in gran parte da una peculiare collocazione geografica. L'Isonzo, che un tempo sfociava nell'Adriatico con un sistema deltizio, oggi termina in mare ad estuario con un unico ramo per effetto di successive opere di regimazione idraulica, ultima delle quali ha isolato il braccio orientale, detto della Quarantia, reso ormai un semplice tratto di mare.La zona della Riserva Naturale della foce dell'Isonzo è l'area umida più settentrionale del Mediterraneo caratterizzata da ampie zone a palude di acqua dolce e terreni sommersi dalle maree e comprende habitat golenali, alofili e psammofili. Recentemente un'area di circa 30 ettari è stata ripristinata a zona umida con pascoli allagati, canali e ghebbi, canneti, isole arborate e nude. Le aree di prato umido hanno consentito la sosta e l'alimentazione di migliaia di specie di anatidi e limicoli e la nidificazione di specie rare come il cavaliere d'Italia "Himantopus himantopus" e la spatola "Platalea leucorodia". Il ripristino di aree boscate e la salvaguardia di ampie zone a canneto hanno permesso la colonizzazione di ardeidi e rispettivamente dell'airone rosso "Ardea purpurea" e dell'airone bianco maggiore "Egretta alba". Grazie alla tranquillità dell'area migliaia di uccelli sostano durante i passi primaverili e autunnali, nidificano in primavera oppure svernano provenendo dal nord Europa. Lungo la golena si sviluppa una vegetazione boschiva dominata dall'ontano nero, dal frassino ossifillo e dal pioppo nero. Nel bosco, in prossimità del fiume, esemplari di garzetta "Egretta garzetta" e altri ardeidi si raggruppano sugli alberi ove popolamenti coloniali. La barra di foce, caratterizzata da vaste piane di marea, si protende verso il mare aperto ed è colonizzata da praterie di alghe quali "Zoostera noltii" e "Cymodocea nodosa". All'interno dell'isola della Cona sono stati inseriti alcuni gruppi di cavalli Camargue sia allo stato brado che per scopi turistici. Essi si adattano bene in quanto abituati alla frequentazione di habitat simili negli ambienti delle foci del Rodano, nel Sud della Francia. Anche specie di ungulati come il Capriolo "Capreolus capreolus" e il cinghiale "Sus scrofa" sono divenuti abituali frequentatori della zona. (am)