Stric Lovre

    

 La terza componente fondamentale del Carnevale (monfalconese e non): il funerale di Carnevale. Per il nostro territorio è una festività importante per due motivi: in primo luogo perché ovviamente in una ricostruzione storica non si deve obliterare alcun aspetto qualificante di fatti, episodi, strutture, ecc.; in secondo luogo perché esiste e prospera in un paese limitrofo al Territorio, Doberdò, il funerale di Carnevale, detto Stric Lovre. Bisogna considerare quella di Doberdò non una manifestazione singolare e specifica di quel paese, ma affonda le radici in una comunissima prassi folclorica coeva anche questa al mondo rurale, presente tra popolazioni neolatine, slave ed altre. Lo schema è il seguente: ritrovo popolare il primo giorno di Quaresima, arrivo del pupazzo rappresentante il Carnevale (morto il giorno prima), formazione di una parodia del corteo funebre (nel quale la gente ride e schiamazza e canta), falò del pupazzo con ulteriori schiamazzi, risa, urlacci e via dicendo. Si tratta di una parodia vera e proprio del più greve e triste rito liturgico, tant'è vero che l'autorità pubblica, su pressione di alcuni parroci indispettiti, talvolta la proibiva. Così a Ronchi nel 1896: il podestà fece interrompere "la processione per non urtare forse l'autorità ecclesiastica ". "Con tutta solennità - aveva sottolineato il corrispondente dal Territorio del "Corriere di Gorizia " che questa volta riporta la notizia di una iniziativa squisitamente popolare per il suo contenuto di satira verso il clericalismo accompagnato dalla banda sonante marce funebri, fu condotto in più luoghi alla sepoltura il Carnevale... " ("Il Corriere", 29.2.1896). Tutt'oggi, purtroppo, la festa non si ripete ogni anno, anzi, ultimamente la sua manifestazione viene negata a causa di peripezie e incomprensioni all'interno del paese e delle organizzazioni varie.