Cavana di Monfalcone
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- Categoria principale: Siti di interesse naturalistico
- Categoria: Cavana di Monfalcone
- Pubblicato: Mercoledì, 24 Febbraio 2016 15:10
Descrizione:
Il sito si sviluppa su suoli di origine alluvionale di tipo argilloso e sabbioso ed include anche una fascia litorale. In esso vi sono dei corsi d'acqua che prendono origine da fenomeni di risorgenza. L'area è attraversata dal canale artificiale del Brancolo. Tra le specie rare legate a questi ambienti umidi sono da ricordare "Cirsium canum", "Euphrasia marchesettii", "Gentiana pneumonanthe" ed "Orchis palustris". Il sito include una zona umida con vaste estensioni a cannuccia palustre "Phragmitetes australis", che nei luoghi dove la salinità aumenta vede la presenza dell'associazione "Bolboschoeno-Phragmitetum communis". Sono inoltre presenti numerose olle di risorgiva occupate dal falasco "Cladium mariscus". Nell'ambito della vegetazione alofila sono state individuate associazioni pioniere di suoli salmastri, costituite in maggior parte da specie come la salicornia e "Sueda maritima", che colonizzano soprattutto suoli inondati periodicamente, poveri in sostanze organiche e nitrati, e praterie salate e salmastre dominate da graminacee e juncacee come "Puccinellia palustris" e "Juncus maritimus".Accanto a habitat acquatici, paludi, cariceti, canneti, vi sono alcuni prati umidi con numerose specie di orchidee e specie rare quali "Utricularia vulgaris". Alcune porzioni del sito sono ricoperte da saliceti a salice cinerino "Salix cinerea", che talvolta si collegano a boschi di umidità.Il sito ha ospitato in anni recenti alcune coppie nidificanti di albanella minore "Circus pygargus" e di falco di palude "Circus aeruginosus", inoltre è presente in inverno l'albanella reale "Circus cyaneus" in dormitori sociali fino a 4-6 individui. Nelle aree umide propriamente dette si rilevano comunemente vari Ardeidae "Egretta garzetta", "Egretta alba", "Nycticorax nycticorax", "Ardeola ralloides", "Ixobrychus minutus", "Botaurus stellaris", Chardriformi, Anatidi. Il marangone minore "Phalacrocorax pygmaeus" è stato osservato anche con una decina di individui, cosa eccezionale non solo per la regione ma anche per il territorio nazionale. (am)