Bosc Grand - San Canzian d'Isonzo
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- Categoria principale: Siti di interesse naturalistico
- Categoria: Bosc Grand - San Canzian d'Isonzo
- Pubblicato: Mercoledì, 09 Marzo 2016 08:37
Descrizione:
La pianura friulana, situata a est della laguna di Grado in prossimità delle foci dell'Isonzo, è stata soggetta nel corso dei secoli a numerosi interventi di bonifica. Fra questi la Bonifica del Brancolo riguarda il territorio agrario fra Monfalcone e Staranzano. Le acque di risorgiva sono state canalizzate, perdendo così un intricato sistema idrografico. Il territorio, un tempo acquitrinoso, era ricoperto da vaste superfici boschive di cui oggi rimangono solamente alcuni lembi. I resti del Bosco Grande sono interessanti in quanto rappresentano un rimasuglio di boscaglia planiziale all'interno della Riserva naturale delle foci dell'Isonzo. La struttura del bosco inizialmente è densissima di sambuco "Sambucus nigra" che lentamente lascia spazio a formazioni vegetali che includono pioppo nero "Populus nigra", ligustro "Ligustrum vulgare" e nocciolo "Corylus avellana". Avanzando attraverso una strada che scende nei campi, la struttura del bosco migliora ancora e si possono incontrare vari esemplari di frassino ossifillo "Fraxinus oxycarpa", carpino bianco "Carpinus betulus" e acero "Acer campestre". Il sottobosco è ricco di specie arbustive quali la sanguinella "Cornus sanguinea", l'oppio "Viburnum opulus" e alcuni esemplari piantati di berretta da prete "Evonymus europaea".Il capriolo può trovare rifugio così come il cinghiale, ungulati che ormai stanno espandendo sempre più il loro areale nella zona di pianura.Dopo la grande opera di distruzione, condotta fino agli anni '70, il bosco è stato, seppur tardivamente, oggetto di alterazioni e operazioni di ricostruzione-ripristino, finalizzate a cercare di ottenere un complesso vegetale similare, seppur su ridotta superficie, alle originali foreste planiziali. Tale intervento viene attualmente proseguito e richiederà certamente tempi medio-lunghi. (am)
La pianura friulana, situata a est della laguna di Grado in prossimità delle foci dell'Isonzo, è stata soggetta nel corso dei secoli a numerosi interventi di bonifica. Fra questi la Bonifica del Brancolo riguarda il territorio agrario fra Monfalcone e Staranzano. Le acque di risorgiva sono state canalizzate, perdendo così un intricato sistema idrografico. Il territorio, un tempo acquitrinoso, era ricoperto da vaste superfici boschive di cui oggi rimangono solamente alcuni lembi. I resti del Bosco Grande sono interessanti in quanto rappresentano un rimasuglio di boscaglia planiziale all'interno della Riserva naturale delle foci dell'Isonzo. La struttura del bosco inizialmente è densissima di sambuco "Sambucus nigra" che lentamente lascia spazio a formazioni vegetali che includono pioppo nero "Populus nigra", ligustro "Ligustrum vulgare" e nocciolo "Corylus avellana". Avanzando attraverso una strada che scende nei campi, la struttura del bosco migliora ancora e si possono incontrare vari esemplari di frassino ossifillo "Fraxinus oxycarpa", carpino bianco "Carpinus betulus" e acero "Acer campestre". Il sottobosco è ricco di specie arbustive quali la sanguinella "Cornus sanguinea", l'oppio "Viburnum opulus" e alcuni esemplari piantati di berretta da prete "Evonymus europaea".Il capriolo può trovare rifugio così come il cinghiale, ungulati che ormai stanno espandendo sempre più il loro areale nella zona di pianura.Dopo la grande opera di distruzione, condotta fino agli anni '70, il bosco è stato, seppur tardivamente, oggetto di alterazioni e operazioni di ricostruzione-ripristino, finalizzate a cercare di ottenere un complesso vegetale similare, seppur su ridotta superficie, alle originali foreste planiziali. Tale intervento viene attualmente proseguito e richiederà certamente tempi medio-lunghi. (am)