Sepolcreto delle Aquae Gradatae - San Canzian d'Isonzo

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Sepolcreto delle Aquae Gradatae
Descrizione:
In età romana la via Gemina collegava Aquileia con Tergeste (Trieste), attraversando prima la bassa pianura isontina e poi le alture del Carso. Fu tracciata dai genieri di Cesare intorno alla metà del I s. a. C.; prese il nome dalla Legione XIII "Gemina" che lasciò la sua "firma" su un concio del ponte che scavalcava il Locovaz tra Monfalcone e San Giovanni di Duino. Nel Museo Archeologico di Aquileia è conservata un'iscrizione di Massimino il Trace (235 - 238) che lo ricorda quale restauratore del tratto della strada dalla porta cittadina al ponte sull'Isonzo: restitutor et conditor viae quoque Geminae a porta usque ad pontem.A circa 12 miglia ad oriente della metropoli la via toccava il centro abitato chiamato Aquae Gradatae, corrispondente all'odierna San Canzian d'Isonzo. Il toponimo faceva riferimento agli scali fluviali a gradinate (gradus = scalo, porto) che all'epoca collegavano la foce dell'Isonzo con il porto aquileiese sul Natisone.Ai lati della strada si estendeva un sepolcreto monumentale, secondo l'uso romano. Da esso provengono numerose tombe, integre e frammentarie. Nel muro esterno della parrocchiale sono murate importanti iscrizioni del I s. d. C.:· la stele di L. Canzio Vero, antenato dei martiri Canziani, ricordato come sacerdote di Giove in un'altra iscrizione ad Aquileia;· la lastra dei Pullii, addetti alla lavorazione di stoffe di lusso tinte in porpora;· la lastra di C. Bassio Collino, quattuorviro con funzione di edile.Le altre iscrizioni documentano la presenza delle gentes Annava, Fruticia, Occusia, Herennia, Postumia, Virria, Terpolia.Nell'antiquarium sono conservati il fianco di sarcofago del negotiator vicanalis T. Sulcanio Vitulo, uomo d'affari, e la statua acefala di un importante personaggio del I s. a. C.Nel prato sono sistemati alcuni sarcofagi anepigrafi e un'osteoteca figurata ed iscritta.Nel Museo Archeologico di Aquileia è collocata la bella stele figurata di due donne di età giulio - claudia, Optata e Stazia, ritrovata nel 1931 alla Marcorina insieme a quella di Collino. (gbd)