Chiesa parrocchiale di San Lorenzo - Ronchi dei Legionari
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- Categoria principale: Chiese e cappelle votive
- Categoria: Chiesa parrocchiale di San Lorenzo - Ronchi dei Legionari
- Pubblicato: Mercoledì, 24 Febbraio 2016 09:10
Descrizione:
La chiesa parrocchiale di San Lorenzo, edificata nel 1645 come testimoniato dalla lapide in marmo nero posta in fondo alla navata di sinistra, è il risultato della ricostruzione avvenuta negli anni 1922-1923, dopo le distruzioni della Grande Guerra. Da un documento del 1375 viene nominata come cappella situata vicino al ponte che attraversava un ramo dell'Isonzo in prossimità della via Gemina, che collegava Aquileia con Trieste e l'Istria. Rispetto il rifacimento definitivo del 1780 l'edificio attuale mantiene l'impronta architettonica interna, mentre sono stati modificate le proporzioni della facciata, le decorazioni esterne e il campanile. Quest'ultimo, crollato rovinosamente nel 1915, provocando la perdita dell'affresco ottocentesco della volta con il Martirio di San Lorenzo del pittore udinese Leonardo Rigo, è stato ricostruito su matrice aquileiese, così come altre torri campanarie del Monfalconese. La facciata, tripartita da lesene ioniche e sormontata da un frontone triangolare, è movimentata da due piccole finestre e un dipinto centrale, bordati da cornici che ricordano le volute del barocchetto austriaco. Il portale, affiancato da due nicchie, è coronato da un timpano spezzato con al centro uno stemma in pietra, probabilmente dell'Arcivescovo di Udine. L'interno, a pianta rettangolare formata da navata unica e con quattro altari laterali inseriti in nicchie appena accennate, risente nella concezione spaziale degli influssi dell'architetto veneziano Giorgio Massari. Il soffitto, prima affrescato, è ora suddiviso in riquadri geometrici azzurri incorniciati da listelli bianchi, mentre la zona della calotta absidale è tripartita a spicchi. L'altare maggiore, dedicato a San Lorenzo, è opera secentesca del tagliapietra veneziano Pietro Bagatella. Impostato con una struttura a portale e vivacizzato dai marmi policromi, contiene la pala raffigurante il santo titolare condotto al martirio del pittore Edmondo Passauro, datata 1929. Entrando sulla destra si trova l'altare marmoreo dedicato a San Giuseppe dei primi decenni del XIX secolo, contenente la statua del santo con il Bambino, proveniente dalla Val Gardena. Di fronte a questo si colloca l'altare dei Santi Francesco, Antonio da Padova, Luigi Gonzaga e Giovanni Battista con la pala della pittrice monfalconese Olga Colautti. Esso cela nel dossale una statua lignea probabilmente settecentesca di Cristo nel sepolcro. L'altare sul lato destro, dedicato alla Madonna della Cintura, è il solo la cui titolazione non è mutata del tempo, visto che fin dal 1593 è citato con questo collocazione. L'attuale paliotto marmoreo con la statua in legno della Madonna col Bambino risale probabilmente al Settecento, così come l'ultimo altare del Sacro Cuore di Gesù. (es)
La chiesa parrocchiale di San Lorenzo, edificata nel 1645 come testimoniato dalla lapide in marmo nero posta in fondo alla navata di sinistra, è il risultato della ricostruzione avvenuta negli anni 1922-1923, dopo le distruzioni della Grande Guerra. Da un documento del 1375 viene nominata come cappella situata vicino al ponte che attraversava un ramo dell'Isonzo in prossimità della via Gemina, che collegava Aquileia con Trieste e l'Istria. Rispetto il rifacimento definitivo del 1780 l'edificio attuale mantiene l'impronta architettonica interna, mentre sono stati modificate le proporzioni della facciata, le decorazioni esterne e il campanile. Quest'ultimo, crollato rovinosamente nel 1915, provocando la perdita dell'affresco ottocentesco della volta con il Martirio di San Lorenzo del pittore udinese Leonardo Rigo, è stato ricostruito su matrice aquileiese, così come altre torri campanarie del Monfalconese. La facciata, tripartita da lesene ioniche e sormontata da un frontone triangolare, è movimentata da due piccole finestre e un dipinto centrale, bordati da cornici che ricordano le volute del barocchetto austriaco. Il portale, affiancato da due nicchie, è coronato da un timpano spezzato con al centro uno stemma in pietra, probabilmente dell'Arcivescovo di Udine. L'interno, a pianta rettangolare formata da navata unica e con quattro altari laterali inseriti in nicchie appena accennate, risente nella concezione spaziale degli influssi dell'architetto veneziano Giorgio Massari. Il soffitto, prima affrescato, è ora suddiviso in riquadri geometrici azzurri incorniciati da listelli bianchi, mentre la zona della calotta absidale è tripartita a spicchi. L'altare maggiore, dedicato a San Lorenzo, è opera secentesca del tagliapietra veneziano Pietro Bagatella. Impostato con una struttura a portale e vivacizzato dai marmi policromi, contiene la pala raffigurante il santo titolare condotto al martirio del pittore Edmondo Passauro, datata 1929. Entrando sulla destra si trova l'altare marmoreo dedicato a San Giuseppe dei primi decenni del XIX secolo, contenente la statua del santo con il Bambino, proveniente dalla Val Gardena. Di fronte a questo si colloca l'altare dei Santi Francesco, Antonio da Padova, Luigi Gonzaga e Giovanni Battista con la pala della pittrice monfalconese Olga Colautti. Esso cela nel dossale una statua lignea probabilmente settecentesca di Cristo nel sepolcro. L'altare sul lato destro, dedicato alla Madonna della Cintura, è il solo la cui titolazione non è mutata del tempo, visto che fin dal 1593 è citato con questo collocazione. L'attuale paliotto marmoreo con la statua in legno della Madonna col Bambino risale probabilmente al Settecento, così come l'ultimo altare del Sacro Cuore di Gesù. (es)