Santuario della Beata Vergine Marcelliana - Monfalcone

01 Veduta dell'edificio (lda)
Descrizione:
L'attuale santuario della Beata Vergine Marcelliana sorge su un luogo di antiche pratiche cultuali. Infatti, secondo un'antica tradizione devota, il rinvenimento a bordo di una imbarcazione alla deriva nel golfo di Panzano di una statua della Madonna col Bambino spinge il vescovo di Aquileia Marcelliano ad erigere una cappella dedicata al culto della Vergine. Attorno la metà del Trecento l'edificio viene demolito per una nuova chiesa, gravemente danneggiata durante le incursioni dei Turchi, ampliata nel Cinquecento e abbellita dagli affreschi del pittore udinese Arsenio Negro, perduti durante la costruzione dell'attuale santuario, consacrato nel 1844. La facciata, semplicemente tripartita da quattro lesene e movimentata da due nicchie con le statue di San Marco con ai piedi il leone e Sant'Ambrogio, testimonia la persistenza di modelli settecenteschi. L'interno, costituito da una semplice navata unica, mantiene ancora alcune parti di affresco del veneziano De Santis raffiguranti l'Annunciazione, la Visitazione e la Vergine educata da Sant'Anna, danneggiati nel corso della Grande Guerra. Nel 1943 sulle pareti laterali del presbiterio il veronese Agostino Pregrassi ha rappresentato due episodi legati alla storia della chiesa, l'Arrivo della statua e il Voto alla Madonna durante la pestilenza del 1386. Proprio la statua della Vergine col Bambino, opera di età tardoromanica considerata fra le più antiche immagini marmoree di tale soggetto, è posta sull'altare maggiore datato alla seconda metà del Settecento, come quelli laterali di Sant'Anna e del Santissimo Crocefisso. Degna di nota è l'acquasantiera, sulla sinistra di chi entra, che reca inciso l'anno 1547 e una scritta, probabile testimonianza dell'antico rito della benedizione dell'acqua che si svolgeva nella parrocchia della Marcelliana. Al centro della parete di destra è collocata una lastra funeraria di marmo bianco, dedicata a Domenica Pascoli dalle figlie Luisa e Marianna. Quest'ultima, pittrice e scultrice monfalconese, allieva del Canova , è anche autrice dell'opera che la rappresenta piangente con la sorella in vesti neoclassiche. (es)