Canneto del Lisert

01 Un esemplare di garzetta (mb)
Descrizione:
Il canneto occupa il lembo residuo meglio conservato dell'antica palude del Lisert, che rappresenta l'area umida salmastra più orientale d'Italia. Pur essendo stata drasticamente ridotta e trasformata in area per lo sviluppo industriale ed energetico, essa mantiene ancora delle interessanti peculiarità naturalistiche. I suoli sono di tipo prevalentemente argilloso, spesso con una certa quantità di sali; ne deriva che la vegetazione presente comprende un vasto canneto semialofilo nelle cui lacune si instaurano spesso associazioni più alofile. Il canneto probabilmente risente delle infiltrazioni laterali provenienti dal Timavo e su alcuni depositi argillosi con concentrazione di sali si sono instaurate interessanti popolazioni di carice delle lagune "Carex extensa" con spergularia comune "Spergularia rubra" e con coda di lepre comune "Polypogon monspeliensis". Vi sono poi delle popolazioni di giunco marittimo "Juncus maritimus" e alcuni boschetti formati prevalentemente da salici "Salix cinerea", "Salix alba" e pioppo nero "Populus nigra". Nel sito è anche incluso uno specchio d'acqua di origine artificiale, ma in lenta via di rinaturalizzazione.Per quanto riguarda specie floristicamente rilevanti sono da segnalare: "Triglochin maritimum", "Plantago cornuti", "Plantago altissima", "Glaucium flavum" e "Parapholis incurva" e l'eufrasia di Marchesetti "Euphrasia marchesettii".La zona forma un'unità ecologica con l'area delle risorgive del Timavo sotto il profilo ornitologico. Si registra la presenza regolare della garzetta "Egretta garzetta", del tarabusino "Ixobrychus minutus", del voltolino "Porzana porzana", del combattente "Philomachus pugnax" e occasionale dell'airone rosso "Ardea purpurea".Nella zona, in aree denudate e prive di vegetazione, sono state a più riprese osservate specie migranti rare in Italia quali ad esempio lo zigolo delle nevi "Plectrophenax nivalis" e l'allodola golagialla "Eremophila alpestris". (am)