Impianto per l'estrazione della ghiaia - Pieris

Descrizione:
L'estrazione della ghiaia dal letto dell'Isonzo è stata un'attività di discreta rilevanza per secoli nell'economia dei paesi situati lungo l'ultimo tratto delle rive del fiume. Più a monte, il corso d'acqua poteva fornire pietra e sassi da utilizzare direttamente o da avviare alle fornaci di calce, più a valle potevano essere reperiti pietrisco di vario taglio, sabbia e ghiaia, destinati al reimpiego nel settore edilizio.Nel territorio di S.Canzian d'Isonzo e Staranzano, in particolare nel tratto di fiume navigabile che corre a valle del ponte della Strada provinciale Monfalcone - Grado, nel XIX secolo ghiaia e sabbia erano raccolte a mano, con apposite pale e arnesi, caricate sui barconi e trasportate nei porti vicini (in particolare a Trieste), dove potevano essere vendute nei mercati locali e utilizzate nei numerosi cantieri edili dell'epoca. I progressi tecnologici del XX secolo hanno consentito di sostituire il lavoro manuale con procedimenti attuati da macchinari. Tra le località di Turriaco e di Pieris sono stati realizzati negli anni Cinquanta due impianti, il primo poco a monte del ponte ferroviario, l'altro immediatamente a valle del ponte stradale, su aree facilmente accessibili dai mezzi di trasporto. In seguito alla regolamentazione della attività di estrazione dagli ambiti fluviali degli anni Ottanta gli stabilimenti hanno sospeso la loro attività.Entrambi gli impianti, oggi in stato di pericoloso abbandono, sono costituiti da una serie di nastri trasportatori muniti di pale che servivano per sollevare la ghiaia dal letto del fiume e convogliarla verso un fabbricato dove avvenivano le operazioni di selezione e triturazione. L'impianto a valle del ponte stradale è molto più grande e ancora abbastanza conservato: il fabbricato è un'alta costruzione con struttura di travi e pilastri in cemento armato e muri di tamponamento in laterizio, a pianta quadrata, sviluppata su 4 piani, per un'altezza di quasi 20 metri, con piano terra libero. Il materiale estratto dal fiume veniva portato dai nastri all'interno del piano più alto e da qui, per caduta, passava attraverso i macchinari per la selezione e la triturazione, fino a giungere al piano terra, dove scendeva direttamente nei rimorchi dei camion per il trasporto. L'impianto a monte del ponte ferroviario è decisamente più piccolo e conserva una parte degli strumenti. (pt)