Descrizione:
La località denominata Isola Morosini corrisponde a una vasta area di territorio compresa tra la riva destra del fiume Isonzo e la riva sinistra dell'Isonzato, un corso d'acqua di risorgiva che ha inizio presso l'argine dell' Isonzo (forse in origine un braccio del suo delta) e dopo un percorso ampio e tortuoso termina nello stesso, poco prima della sua foce nel golfo di Panzano.La denominazione di "isola" deriva appunto dal fatto che il territorio è interamente circondato dall'acqua dei due fiumi (tranne poche centinaia di metri a nord-ovest, al confine con il comune di Fiumicello) e un tempo era raggiunta esclusivamente via mare. Dominio della Repubblica di Venezia fino al 1797, proprietà dei nobili Malipiero dal 1549 al 1650, poi dei Morosini, Isola era collegata alla città dogale attraverso i canali della laguna e l'Isonzato. L'unico tratto di terraferma confinante competeva all'Impero Asburgico. Anche in periodi più recenti, nonostante si siano nel tempo consolidate vie di accesso "terrestri", permane un certo rapporto con l'acqua. Fino agli anni '50 del XX secolo i pellegrinaggi delle parrocchie del Monfalconese si imbarcavano da qui per recarsi a Barbana, mentre ancora oggi l'ultimo tratto dell'Isonzato corrisponde alla parte conclusiva della Litoranea Veneta, il percorso navigabile che va da Venezia al golfo di Panzano utilizzando esclusivamente canali interni della laguna. La proprietà di questa località restò ai Morosini sino alla fine dell'Ottocento. Nel 1896 essa venne rilevata dai fratelli triestini Rodolfo e Filippo Brunner, esponenti di una famiglia di imprenditori che in quel periodo stava spostando i propri interessi economici nel goriziano e nella bassa friulana, per aprire alcune industrie e avviare aziende secondo modelli più moderni. Fino al 1962 Isola Morosini era proprietà privata e per accedervi via terra bisognava superare un accesso chiuso con una sbarra.Tutta la storia della località è caratterizzata dalla progressiva attuazione di piani di bonifica dei terreni, molto bassi e paludosi. Il primo intervento, risalente all'epoca dei Malipiero, e riguardava le campagne prossime all'Isonzato nella parte ovest del territorio, l'ultimo è stato completato invece negli anni Trenta del XX secolo, nell'area di Terranova. L'abitato è caratterizzato da insediamenti sparsi di case coloniche, oggi in gran parte disabitate e abbandonate; l'insediamento principale è situato nei pressi di un'ansa dell'Isonzato, dove sono situate la chiesa parrocchiale di S.Marco e alcune costruzioni più recenti. (pt)
La località denominata Isola Morosini corrisponde a una vasta area di territorio compresa tra la riva destra del fiume Isonzo e la riva sinistra dell'Isonzato, un corso d'acqua di risorgiva che ha inizio presso l'argine dell' Isonzo (forse in origine un braccio del suo delta) e dopo un percorso ampio e tortuoso termina nello stesso, poco prima della sua foce nel golfo di Panzano.La denominazione di "isola" deriva appunto dal fatto che il territorio è interamente circondato dall'acqua dei due fiumi (tranne poche centinaia di metri a nord-ovest, al confine con il comune di Fiumicello) e un tempo era raggiunta esclusivamente via mare. Dominio della Repubblica di Venezia fino al 1797, proprietà dei nobili Malipiero dal 1549 al 1650, poi dei Morosini, Isola era collegata alla città dogale attraverso i canali della laguna e l'Isonzato. L'unico tratto di terraferma confinante competeva all'Impero Asburgico. Anche in periodi più recenti, nonostante si siano nel tempo consolidate vie di accesso "terrestri", permane un certo rapporto con l'acqua. Fino agli anni '50 del XX secolo i pellegrinaggi delle parrocchie del Monfalconese si imbarcavano da qui per recarsi a Barbana, mentre ancora oggi l'ultimo tratto dell'Isonzato corrisponde alla parte conclusiva della Litoranea Veneta, il percorso navigabile che va da Venezia al golfo di Panzano utilizzando esclusivamente canali interni della laguna. La proprietà di questa località restò ai Morosini sino alla fine dell'Ottocento. Nel 1896 essa venne rilevata dai fratelli triestini Rodolfo e Filippo Brunner, esponenti di una famiglia di imprenditori che in quel periodo stava spostando i propri interessi economici nel goriziano e nella bassa friulana, per aprire alcune industrie e avviare aziende secondo modelli più moderni. Fino al 1962 Isola Morosini era proprietà privata e per accedervi via terra bisognava superare un accesso chiuso con una sbarra.Tutta la storia della località è caratterizzata dalla progressiva attuazione di piani di bonifica dei terreni, molto bassi e paludosi. Il primo intervento, risalente all'epoca dei Malipiero, e riguardava le campagne prossime all'Isonzato nella parte ovest del territorio, l'ultimo è stato completato invece negli anni Trenta del XX secolo, nell'area di Terranova. L'abitato è caratterizzato da insediamenti sparsi di case coloniche, oggi in gran parte disabitate e abbandonate; l'insediamento principale è situato nei pressi di un'ansa dell'Isonzato, dove sono situate la chiesa parrocchiale di S.Marco e alcune costruzioni più recenti. (pt)